Chi varca i cancelli dell’area archeologica “La Cuma” si trova di fronte ai resti delle strutture imponenti di un santuario romano tardo repubblicano (secoli II e I a.C.), che comprendeva un tempio principale con accanto un edificio di culto minore, e un portico monumentale che racchiudeva l’area sacra. Riportato alla luce nel 1957, il complesso cultuale è tuttora oggetto di indagini archeologiche da parte degli studiosi.
Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti numerosi reperti che oggi in parte è possibile ammirare visitando la mostra “Il santuario di Monte Rinaldo: archeologia del sacro”, allestita nel centro storico del borgo presso la sala “Giovanni Graziosi”, presso il Palazzo Fossi all’interno del borgo di Monte Rinaldo.
Questa iniziativa rappresenta il frutto di una felice collaborazione tra enti di tutela, ricerca e governo del territorio mirata alla valorizzazione del monumento, per molti versi eccezionale nel panorama archeologico marchigiano. Dopo il sisma che ha colpito la regione nel 2016, grazie ad una convenzione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Comune di Monte Rinaldo, Università di Bologna, British School at Rome, sono state avviate nuove indagini sistematiche nell’area archeologica “La Cuma” affiancate dalle attività di documentazione e di restauro dei reperti provenienti dagli scavi.
La mostra “Il santuario di Monte Rinaldo: archeologia del sacro” vuole condividere con il pubblico i primi risultati delle nuove ricerche e restituire un quadro più comprensibile dell’importante monumento d’età romana. I manufatti esposti, tra cui i frammenti della decorazione architettonica e gli oggetti votivi in terracotta, raccontano al visitatore la storia dell’antico santuario, spiegano i particolari della sua architettura e degli aspetti decorativi, parlano delle forme di rito e dei culti praticati all’interno dell’area sacra.
IL MUSEO E’ TEMPORANEAMENTE CHIUSO.